La Conferenza si articola su quattro giornate, ognuna dedicata ad un tema specifico
(GRTV) Si è inaugurata nella giornata di ieri 13 febbraio 2008 a Porto Alegre, in Brasile, la Conferenza Mondiale per lo Sviluppo delle Città organizzata dalla Municipalità di Porto Alegre, in collaborazione con il Governo dello Stato di Rio Grande do Sul, il Comune di Roma, il Ministero per la Città del Governo Federale del Brasile e la Confederazione Nazionale dei Comuni del Brasile.
Al Forum partecipano diverse rappresentanze italiane (oltre al Comune di Roma - promotore dell'iniziativa, la Regione Lazio, la Provincia di Milano, l'Università di Firenze, ecc.)
La Conferenza si articola su quattro giornate, ognuna dedicata ad un tema specifico. Le tematiche affrontate sono:
Diritto di cittadinanza;
Governance e democrazia nelle città;
Sviluppo locale delle Città;
Sostenibilità e città-rete.
Sono previste, nell'arco dei quattro giorni, 280 attività e circa 400 ore di dibattiti dalle 9 del mattino alle 21 della sera.
L'Istituto Italiano Fernando Santi ha tenuto nella giornata di ieri alle ore 16,00 una Comunicazione sul tema “Partecipazione dei giovani e dei migranti nelle politiche di gestione urbana e di sviluppo locale”.
Sono intervenuti Luciano Luciani Presidente Istituto Italiano Fernando Santi, Gaetano Sardina consulente per i progetti speciali dell'Istituto Regionale Siciliano Fernando Santi e consulente per il potenziamento dello Sprint Sicilia (Sportello per l'Internazionalizzazione delle piccole e medie imprese della Regione Siciliana), Marco Luciani Presidente Istituto Italiano Fernando Santi - Sede Regionale Emilia Romagna.
Luciano Luciani ha relazionato sulle problematiche che si pongono, praticamente a livello planetario, nelle aree urbane relativamente all'integrazione delle comunità immigrate e alla loro possibile marginalizzazione con i conseguenti rischi (disoccupazione, delinquenza, ecc.). Ha evidenziato come assume particolare importanza il ruolo svolto dalle Istituzioni e dall'Associazionismo nel prevenire fenomeni di “ghettizzazione”.
L'Associazionismo deve, a tale scopo, realizzare un'alleanza tra gli attori sociali che hanno maturato esperienza di strumenti di partecipazione e di tutela a favore delle comunità migranti e quelli rappresentativi di comunità migranti, le quali debbono essere messe in condizione di essere direttamente protagoniste dell'interlocuzione con le Istituzioni dei Paesi ospitanti e sviluppare un ruolo primario e propositivo, tramite le loro rappresentanze, finalizzato alla integrazione sociale e alla coesione urbana.
Sono stati illustrati ai partecipanti i vari modelli di intervento adottati in Italia, ed in particolare in Emilia Romagna e in Sicilia, per favorire l'integrazione sociale. Tra questi le consulte giovanili e le consulte degli immigrati, nonché la figura del “Consigliere immigrato aggiunto” che integra il consiglio comunale.
Gaetano Sardina si è soffermato sul collegamento tra politiche migratorie e sviluppo locale delle piccole e medie imprese, con particolare riferimento ai modelli di intervento adottati dal Ministero per gli Affari Esteri italiano con le iniziative PPTIE, ITENETS e l'Avviso Pubblico 1/2004 per la formazione degli italiani residenti all'estero del Ministero del Lavoro, finalizzati alla valorizzazione dei migranti italiani per rafforzare la capacità di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese delle Regioni del Mezzogiorno d'Italia. |