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Il presidente e il direttore dell’Istituto Italiano Fernando Santi presenti in America Latina per rafforzare i rapporti di cooperazione giudiziaria e lo scambio delle migliori prassi tra le istituzioni e gli enti locali dei diversi Paesi esprimono il pieno convincimento e il totale sostegno per la chiara presa di posizione espressa dal presidente del Comitato scientifico dell’Istituto, Antonio Ingroia, con la quale esprime la contrarietà ad affidare agli amministratori giudiziari i beni confiscati alla mafia.
L’Italia nel corso degli ultimi lustri ha prodotto una valida e innovativa legislazione in materia di contrasto alla criminalità e di confisca dei beni provenienti da proventi illeciti, ma per quanto riguarda la gestione delle aziende, che ormai supera il numero di migliaia, affidata agli amministratori giudiziari si rende necessario modificare la legislazione esistente, affidandone la gestione a manager di provata esperienza, che assumendo tale ruolo, non vogliono trovare una nuova fonte di redditualità e di professionalità, ma dare il loro contributo di valori e di esperienza nel mondo dell’imprenditoria per mantenere lo sviluppo delle aziende e i livelli occupazionali e non far soccombere lo Stato nella lotta alle mafie.
Anche l’esperienza comune più recente da parte delle rappresentanze dell’Istituto e il confronto con le rappresentanze degli altri Paesi europei ed extraeuropei ha dimostrato che, mentre regge l’impianto normativo italiano in materia di confisca di denaro e delle proprietà immobiliari, quest’ultime per essere devolute a scopi di utilità sociale, si pone urgentemente l’esigenza di assicurare una nuova legislazione che regoli le aziende sequestrate e confiscate alle mafie. (Inform)
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