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Il Presidente dell’Istituto Italiano Fernando Santi, dr. Luciano Luciani, incontrando rappresentanze locali della stampa e della televisione degli italiani a Mar del Plata, ha rilasciato la seguente dichiarazione.
Dopo l’autorevole posizione assunta dalla Senatrice Anna Finocchiaro, Capogruppo del Partito Democratico, che rende giustizia ad una linea di serietà e di rigore, riguardante le modalità di espressione del voto degli italiani all’estero, non è più tollerabile che in uno Stato di diritto come l’Italia, in cui la Costituzione italiana afferma il principio della segretezza dell’espressione di voto, talune rappresentanze di diverso orientamento politico, associativo e sindacale, nel corso di questi anni, abbiano potuto e continuino a fare terra bruciata attorno a chi pone tali questioni, contrastando il voto per corrispondenza.
È doveroso ricordare non solo la posizione più volte espressa in materia dalle rappresentanze dell’Istituto Italiano Fernando Santi e dalle sue articolazioni regionali in Italia e all’estero, ma altre, più qualificate, quali quella del Prof. On. Gian Giacomo Migone, ex Presidente della Commissione Affari Esteri della Camera, il quale, all’epoca della discussione in Parlamento, riconfermava le questioni più volte poste e l’esigenza di una seria riflessione in relazione alle prospettive che riguardavano la scelta del ruolo e delle funzioni dei Comites, del CGIE, dell'Associazionismo, dei Partiti, delle Regioni e di altre Istituzioni italiane, nonché taluni fondamentali aspetti, come quello della partecipazione e della democrazia rappresentativa in emigrazione, che sono connessi al sacrosanto diritto al voto da parte degli italiani residenti all'estero e alla loro rappresentanza nel Parlamento italiano, che non può essere né ghettizzata, né lasciata ai professionisti dell’emigrazione.
Lo stesso Migone subì una sorta di processo politico da parte delle rappresentanze del centrodestra e del centrosinistra, che trasversalmente favorirono l’adozione dell’attuale legge, in materia di voto dei cittadini italiani residenti all’estero.
Oggi dinanzi all’eclatante questione emersa con il caso del Sen. Di Girolamo - mentre sappiamo bene che numerosi altrettanti casi, talvolta più gravi, hanno alterato il risultato del voto - si spera che tutti si adoperino per l’approvazione di una legge che assicuri la segretezza del voto e quindi certezze in ordine alla corretta consistenza dei consensi ottenuti dai parlamentari eletti all’estero.
Ufficio stampa Istituto Italiano Fernando Santi |
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