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Nel pomeriggio di sabato 1 ottobre si è tenuto al Colègio Dante Alighieri di San Paolo un incontro sul tema “Legge di riforma del Comites e del CGIE: ruolo dell’associazionismo e della rappresentanza degli italiani all’estero”, promosso dall’Istituto Italiano Fernando Santi. Sono intervenute significative rappresentanze delle comunità di diverse regioni italiane (Veneto, Abruzzo, Basilicata, Sicilia, Toscana, Umbria, ecc.), dei Consultori delle regioni Sicilia, Abruzzo, Toscana, Veneto, Basilicata e Piemonte. Erano presenti, altresì, Rita Blasioli e Antonio Laspro, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Comites di San Paolo, oltre ai membri del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero Claudio Pieroni e il citato Antonio Laspro. Per l’Istituto Italiano Fernando Santi era presente la delegazione composta da Marco Luciani Segretario Generale dell’Istituto Regionale Siciliano Fernando Santi, da Giovanni Gonzi dell’Istituto Italiano Fernando Santi Sede Regionale Emilia Romagna e da Luciano Luciani Presidente nazionale dell’Istituto, il quale ha introdotto i lavori e ha relazionato sui temi riguardanti la cittadinanza e un corretto riequilibrio legislativo tra lo ius sanguinis e lo ius soli, sulla legge quadro per le Regioni in materia di emigrazione, sul riconoscimento di associazione di promozione sociale operante all’estero alle articolazioni nel mondo delle associazioni nazionali e sulla riforma del Comites e del CGIE.
Luciani su quest’ultimo punto ha evidenziato come, a seguito di errori strategici e anche di carattere comportamentale, con l’approvazione al Senato del testo proposto dal Sen. Tofani, la situazione si è compromessa, per cui ormai occorre porre al centro della questione “la reintroduzione dei patronati e delle associazioni nazionali, della rappresentanza delle Camere di Commercio italiane nel mondo e di un’ampia rappresentanza della Conferenza delle Regioni, oppure prendere atto della inutilità del mantenimento dello stesso CGIE, la cui funzione viene meno nel momento in cui le organizzazioni stabili in Italia del mondo dell’associazionismo e quelle dei patronati non sono presenti in un organismo deputato al confronto tra le istituzioni e tali organismi associativi, che esprimono l’esistenza delle rete associativa nel mondo”. Si è pertanto sviluppato un qualificato dibattito, al quale hanno dato significativo contributo, oltre a Claudio Pieroni, Antonio Laspro e Rita Blasioli, anche gli altri soggetti presenti.Conclusivamente si è riaffermata l’esigenza di porre al centro dell’attenzione del Parlamento italiano questioni come quella della legge quadro, del riconoscimento dell’associazionismo italiano di promozione sociale all’estero e di dare un senso all’esistenza stessa del CGIE attraverso la presenza dell’associazionismo e dei patronati.A tale proposito gli astanti hanno proposto la modifica dell’art. 25 del testo della riforma, relativo alla composizione del CGIE, che dovrebbe essere emendato con l’eliminazione dei venti assessori regionali, ridistribuendo tali seggi in tal modo: 7 da assegnarsi alla Conferenza Stato-Regioni, che provvederebbe all’indicazione di una rappresentanza espressione e sintesi delle Regioni italiane, 1 alla rappresentanza di Assocamerestero, 6 alle Associazioni nazionali delle comunità italiane all’estero e 6 ai Patronati operanti all’estero.
Sui contenuti di tale proposta di emendamento si è registrato il consenso unanime e l’assemblea ha dato mandato ai componenti del CGIE di sostenerlo nel corso dei lavori del prossimo Consiglio che si terrà a Roma nei giorni 10-14 ottobre e agli stessi, nonché alla rappresentanza dell’Istituto Italiano Fernando Santi, di sostenere tale proposta in sede parlamentare.(04/10/2011 – ITL/ITNET) |
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