ISTITUTO ITALIANO
FERNANDO SANTI
SEDE REGIONALE EMILIA ROMAGNA
 
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Conclusa con grande successo a Bologna il convegno-seminario di studio sul tema “Politiche sociali, lavoro e cooperazione allo sviluppo”,
 
organizzato dall’Istituto Italiano Fernando Santi, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e della Città Metropolitana di Bologna.
L’iniziativa si è tenuta a Bologna presso la Sala del Consiglio della Città ospitante a “Palazzo Malvezzi”. Relazioni di alto livello sui temi delle politiche sociali e del lavoro e della cooperazione internazionale e allo sviluppo, particolarmente rivolte alle popolazioni dei Paesi dai quali originano i flussi migratori verso l’Europa, hanno caratterizzato gli interventi dei relatori. Nel corso dei lavori della mattina è emersa l’esigenza urgente di rivedere la destinazione dei fondi FAMI che non possono essere rivolti alle spese di ospitalità di centinaia di migliaia di rifugiati e minori non accompagnati e ad interventi primari di accoglienza (lingua e cultura generale). Di contro occorre intervenire attraverso attività di orientamento, attività formative e servizi al lavoro possibilmente nell’agricoltura, nella gastronomia, nell’alimentazione. Durante i lavori pomeridiani sono state affrontate le diverse tematiche connesse alla gestione dei flussi migratori e alla cooperazione allo sviluppo, con particolare riguardo ai paesi tributari dei flussi.
monti_lo_verde_v._prodi_de_biasi_marziano.jpgÈ emersa inoltre l’esigenza della istituzioni presso la Presidenza del Consiglio di un Sottosegretariato con il compito di confrontarsi con l’Unione europea e orientare i finanziamenti europei e nazionali in modo efficiente e funzionale. Infine si è rivelato come necessario, superando regole non più funzionali a dare adeguate risposte alle povertà e ai bisogni primari, di ciascuno dei diversi paesi comunitari, affidando la responsabilità, in funzione di preesistenti rapporti storici, istituzionali e culturali, assicurare interventi strategici ed integrati, particolarmente nei paesi africani, che ne promuovono concretamente lo sviluppo, evitando la pratica di interventi diffusi e disorganici che non hanno dato nel tempo significativi risultati.